Chi pensa che la cucina toscana sia fatta solo di belle, buone e succulente fiorentine si sbaglia. Forse non ha mai provato le tipiche ricette dolci, gelosamente custodite dalle addette ai lavori di ogni famiglia.
In questi giorni di direttive ministeriali, stare a casa significa anche ritrovarsi a fare qualcosa “di diverso” dalla solita routine settimanale, come preparare un dolce appunto. E allora tirate fuori lieviti, zucchero, farina e una bilancia per dosare gli ingredienti, è il momento giusto per mettere…le mani in pasta!
Di quali dolci stiamo parlando? Iniziamo la scoperta di 3 capolavori e delle loro origini, uno più buono dell’altro!
Il castagnaccio
Forse è il dolce tipico di Firenze più conosciuto nella cucina toscana. Nato nell’epoca rinascimentale e in particolare nelle campagne attorno la città. La sua preparazione è molto semplice: pinoli, noci, uvetta, rosmarino sono gli ingredienti necessari ma non dimentichiamo l’ingrediente principale, che in questo caso influenza anche il nome, ovvero la farina di castagne. Dopo aver amalgamato tutti gli ingredienti fra di loro, va messo in forno per 40 minuti circa e fino a quando la crosta non sarà diventata scura. A questo punto può essere degustato. Consigliamo di lasciarlo intiepidire per assaporarlo al meglio.
Lo zuccotto di Caterina de’ Medici
Lo zuccotto è un classico della cucina fiorentina, anche se nel tempo ha subito numerose varianti. Sono diverse le ricette moderne in cui il dolce viene preparato con una base cremosa o di gelato. L’origine di questo dolce è singolare. Il nome infatti, potrebbe portare fuori strada perché al suo interno non vi è la zucca ma, secondo la ricetta originale, è previsto l’utilizzo di 300 gr di ricotta di pecora. Il nome racchiude una parte della storia fiorentina, dell’epoca rinascimentale.
In particolare, si narra che il dolce sia stato preparato in occasione del rinfresco organizzato da Caterina de’ Medici, moglie di Enrico II re di Francia, per mano dell’inventore del gelato Bernardo Buontalenti. Secondo le leggende Buontalenti utilizzò l’elmo indossato dalla fanteria fiorentina, denominato appunto zuccotto, per dare la forma tonda. Lo zuccotto, poi, è conosciuto anche con il nome di “Elmo di Caterina” proprio per lo stesso motivo. Non dobbiamo credere quindi, di aver ordinato il dolce sbagliato al suono di questa seconda denominazione. Altre fonti leggendarie poi, rimandano il nome alla forma del copricapo indossato dall’alto prelato. Con il passare del tempo rimase solo il nome di Zuccotto.
La schiacciata fiorentina (versione dolce)
Quando domandate un pezzo di schiacciata e vi trovate a Firenze, è bene essere più espliciti. Se il periodo è quello di Carnevale allora la schiacciata fiorentina è il dolce tipico di questa festività. Oggi come oggi la ricetta si prepara con farina, latte, zucchero, burro, scorza di arancia e uova per la versione originale ma nei ricettari non mancano le varianti farcite. Lo zucchero a velo infine per il giglio decorativo. Se desiderate cimentarvi nella preparazione in casa vostra ricordate che il dolce deve risultare soffice e non deve superare i 3 cm di altezza, dicono i maestri! Esiste anche la versione salata, adatta per pranzi veloci e una merenda sostanziosa. Da mangiare farcita di salumi oppure da mordere nuda e cruda.