Architetto, pittore, scienziato, geniale inventore, Leonardo da Vinci è una delle figure-icona della storia dell’umanità. Lo sapete che ha lasciato a Firenze importanti opere d’arte e segni del suo passaggio. Perché non scoprirli in un tour in quattro tappe in Toscana?
Capolavori agli Uffizi
Inaugurata nel luglio 2018, la sala 35 dell’ala di Ponente delle Gallerie degli Uffizi è interamente dedicata ai capolavori di Leonardo.
Al primo posto non si può non ricordare la bellissima e raffinata Annunciazione conservata davanti a un palazzo rinascimentale, in un rigoglioso giardino recintato che evoca l’hortus conclusus allusivo alla purezza di Maria, l’Arcangelo Gabriele offre un giglio alla Vergine. Questa risponde, seduta con grande dignità davanti a un leggio sul quale è poggiato un libro. Il tradizionale tema sacro è collocato da Leonardo in un’ambientazione naturalistica e terrena: basta soffermarsi sulla resa dei panneggi che presuppongono studi dal vero.
Ma qua è conservata anche l’enigmatico cartone con Adorazione dei Magi. La pala, commissionata dai canonici regolari agostiniani per la chiesa di San Donato a Scopeto, fu lasciata incompiuta al momento in cui Leonardo partì per Milano, nel 1482 e mantiene tutto il fascino di una creazione in corso. Il recente restauro eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure ne ha rivelato l’originario splendore, svelando inediti dettagli, anche cromatici.
Infine, il Battesimo di Cristo, eseguito per la chiesa di San Salvi nel 1475-1478, anni in cui l’artista ancora collaborava con Verrocchio. L’opera testimonia sia le divisioni dei compiti all’interno delle botteghe, sia il salto stilistico e tecnico tra il maestro e l’allievo. Leonardo, infatti, per le parti da lui eseguite si avvalse della pittura a olio, molto più adatta ad ottenere gli effetti di sfumato per cui diventerà poi celebre. Al solo Leonardo si deve l’elegantissimo angelo di profilo che regge la veste di Cristo, tanto sublime da far nascere la leggenda (riportata da Vasari) secondo cui Verrocchio, sopraffatto dalla superiorità di Leonardo, da lì in poi abbandonò per sempre la pittura.
Macchine e progetti al Museo di Leonardo
Se volete scoprire qualcosa di più sulle sue macchine e i suoi progetti, consigliamo di visitare il Museo di Leonardo da Vinci, in viaCavour. Otre cinquanta modelli che ripropongono le macchine civili, a quelle del volo, alle macchine da guerra e la più recente alla collezione dei modelli anatomici e ai dipinti. Tante le attività didattiche e interattive previste.
Tutte le info sul sito: www.mostredileonardo.com/museo-leonardo-da-vinci
Leonardo a Palazzo Vecchio, tra realtà e leggenda
Per il Salone di Cinquecento in Palazzo Vecchio fu probabilmente realizzato il leggendario affresco della Battaglia di Anghiari. Commissionato nel 1504 dal Gonfaloniere della Repubblica Pier Soderini, l’affresco impegnò a lungo Leonardo, che realizzò numerosi disegni e cartoni preparatori tutt’oggi conservati.
Ma quando cominciò a dipingere la scena con un’innovativa e sperimentale tecnica piccorica con colori a olio applicati su una preparazione di stucco, iniziarono gli inconvenienti: i colori colavano sulle pareti rendendo impossibile il proseguimento dell’opera che, lasciata incompiuta, venne poi coperta.
Non per questo ha smesso di esercitare il suo fascino. tramandata da copie come la cosiddetta Tavola Doria, recentemente ritrovata e rientrata in Italia, a Poppi, a seguito di un accordo di cooperazione internazionale , entrò nel mito affascinando artisti, scrittori e turisti che tutt’oggi osservano le pareti del salone sperando di veder affiorare il capolavoro leonardiano.
Vinci, tra centro studi e sedi museali
Infine, tappa obbligatoria una gita a Vinci, dove si trova la Biblioteca Leonardiana, centro di documentazione specializzato e punto di riferimento per studiosi e appassionati a livello internazionale, e un ricco percorso museale, articolato su tre sedi poco distanti tra di loro: la Palazzina Uzielli, il Castello dei Conti Guidi e la Villa il Ferrale, propone macchine e modelli presentati con precisi riferimenti agli schizzi e alle annotazioni manoscritte dell’artista, affiancati anche da animazioni digitali e applicazioni interattive.
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