Avete l’imbarazzo della scelta su cosa vedere a teatro? Vi state chiedendo come impiegare, culturalmente, quella sera libera o la domenica pomeriggio?
Firenze Weekend vi segnala alcuni spettacoli in cartellone nella nostra città: un nuovo appuntamento con lo #spiegoneteatri.
Ecco cosa vedere a teatro a Firenze
Alcuni consigli sugli spettacoli in cartellone dal 19 al 25 febbraio 2018
— Il principio di Archimede (Teatro di Rifredi, 15-25 febbraio 2018)
Prima nazionale per “Il principio di Archimede”, il lavoro di Josep Maria Miró nella versione italiana di Angelo Savelli. Il protagonista è Jordi, un giovane ed estroverso istruttore di nuoto che durante un allenamento dà un bacio a uno dei bambini presenti, perché spaventato dall’acqua. Questo gesto provoca le perplessità di alcuni genitori, già turbati da un caso di pedofilia verificatosi in una vicina ludoteca, innescando così una spirale di diffidenza che culmina in un contesto di pregiudizi e paure, fino alla psicosi collettiva. Se di primo acchito sembra un lavoro che parla di un caso di pedofilia, andando oltre il fatto di cronaca si riesce a scorgere anche altri temi dominanti, come la paura, l’educazione e le relazioni sociali: molte volte le informazioni vanno più veloci della capacità che hanno gli individui di inquadrarle e analizzarle con un po’ di profondità, restando così prigionieri degli aspetti più apparenti e scontati della comunicazione.
ORARI: feriali h 21.00; festivi h 16.30
PREZZI: Intero € 16; Ridotto € 14
— Cous Cous (Teatro di Cestello, 16-25 febbraio 2018)
Protagonisti di questa commedia sociale sono cinque commensali, tra loro parenti e amici intimi con contrastanti visioni politiche ed intellettuali. Ad intrattenerli sarà una manciata di confessioni pronte a saltar fuori secondo la classica reazione a catena. Lo spettacolo, liberamente ispirato all’opera di Bernard Murat dal titolo ‘Prenom’, è stato pensato da Massimo Alì per smascherare e mettere alla berlina una società trincerata dietro pregiudizi e stereotipi, fondamentalmente incapace di concedere al prossimo la possibilità di uscire dallo schema e rivendicare liberamente le proprie similitudini o diversità. Sul palco troviamo: Vania Rotondi, Marco Natalucci, Roberto Caccavo, Enrica Pecchioli e Marcello Sbigoli.
ORARI: Feriali e prefestivi ore 20.45; Domenica e festivi ore 16.45
PREZZI: Intero €15; Ridotto € 13
— Frame (Teatro Florida, 20-21 febbraio 2018)
Lo spettacolo si ispira all’universo pittorico di Edward Hopper, nel lavoro di Alessandro Serra dove ogni opera dell’artista statunitense viene trattata come un piccolo frammento di racconto dal quale distillare figure, situazioni e parole. La pièce si snoda nell’intenzione di rappresentare il quotidiano dei giorni, tralasciando le finalità morali o psicologiche. Non c’è tempo per descrivere, tutto accade in un soffio, e in questo brevissimo arco temporale si rappresenta la verità interiore. Emergono in primo piano le figure sempre ai margini di una soglia: una finestra, una vetrina di un bar, l’uscita di sicurezza di un teatro, un sipario socchiuso, una porta o il finestrino di un treno. Tutto in cerca di luce. Sul palco incontriamo: Francesco Cortese, Riccardo Lanzarone, Maria Rosaria Ponzetta, Emanuela Pisicchio e Giuseppe Semeraro.
ORARI: h 21,00
PREZZI: Intero €15; Ridotto € 12
— Una festa esagerata (Teatro Verdi, 22-25 febbraio 2018)
“Una festa esagerata” nasce da un’idea di Vincenzo Salemme, e racconta, in chiave realistica e divertente, il lato oscuro e grottesco dell’animo umano: “non dell’umanità intera ovviamente, ma di quella grande melassa/massa dalla quale provengo, quel blocco sociale che in Italia viene definito piccola borghesia“. Il ritratto proposto dall’attore napoletano riproduce il nostro paese come un grande condominio, fatto di vicini che si prestano lo zucchero o il termometro e si scambiano i saluti, ma poi sono pronti a tradirsi, abbandonarsi e, in qualche caso estremo, anche a condannarsi a vicenda. Sul palco troviamo: Vincenzo Salemme, Nicola Acunzo, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’Auria, Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribò e Mirea Flavia.
ORARI: feriali h 20.45; domenica h 16.45
PREZZI: I Platea 31€; II Platea 25,00€; Palchi I, II, III 25,00€; Palchi IV, V, VI 19,00€; Galleria 25,00€
— Ale & Franz – Nel nostro piccolo (Teatro Puccini, 23-24 febbraio 2018)
“Nel nostro piccolo” è un lavoro diretto da Alberto Ferrari con protagonisti Ale & Franz, viaggiatori alla ricerca di un punto di partenza, lo stesso che ha mosso la loro indagine sulla comicità. Si presenta come il racconto di un mondo osservato dalla parte di chi ha il coraggio, con le proprie idee, di vedere dentro la vita di ognuno, narrandone le piccolezze, le sconfitte e le paure che accompagnano tutti noi. Nel costruire le tappe di questo percorso entrambi gli attori si sono imbattuti nei loro punti fermi, che li hanno inevitabilmente condizionati: Giorgio Gaber e Enzo Jannacci. Entrambi vengono rievocati come una scintilla che consente di scorgere l’uomo al centro di tutto.
ORARI: h 21.00
PREZZI: I settore 30€; II settore 25€
Alcune anticipazioni sugli spettacoli in cartellone dal 1 al 4 marzo 2018
— La classe operaia va in paradiso (Teatro della Pergola, dal 27 febbraio al 4 marzo2018)
Costruito a partire dai materiali di sceneggiatura di Elio Petri e Ugo Pirro, lo spettacolo “La classe operaia va in paradiso” torna allo sguardo eterodosso e straniante della pellicola originaria del 1971, per provare a riflettere sulla recente storia del nostro paese. Alla regia incontriamo Claudio Longhi, che mette in scena gli stessi industriali, sindacalisti, studenti e giovani intellettuali dell’epoca, per rappresentare non le ragioni di questa o quella parte, ma il mondo proprio della classe operaia. Il tutto è rimontato in una nuova tessitura drammaturgica da Paolo Di Paolo e saldato a un impianto musicale ricco e articolato, eseguito dal vivo dallo stesso ensemble di attori coinvolti. Sul palco troviamo: Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Franca Penone, Simone Tangolo e Filippo Zattini.
DURATA: 2h e ’45, intervallo compreso
ORARI: feriali h 20.45; domenica h 15.45
PREZZI: Platea 34€ – Palco 26€ – Galleria 18
— Teresa Mannino – Sento la terra girare (Teatro Puccini, 1-3 marzo 2018)
La protagonista di questa commedia, l’attrice siciliana Teresa Mannino, vive chiusa in un armadio, per mesi, anni. Un giorno decide di uscire, apre le ante e un piccolo raggio di luce artificiale la acceca, così la segue provando ad aprire gli occhi, e legge che il principe Harry si sta sposando e che l’asse della terra si sta spostando. Com’è possibile che l’asse terrestre stia variando? Pare che, a causa dello scioglimento dei ghiacci i Poli diventino più leggeri e l’asse si muova. Fuori dall’armadio scopre, inoltre, che il mondo va a rotoli. Allora cercherà di trovare delle strategie, anche se sarà dura migliorare la situazione del pianeta…
ORARI: h 21.00
PREZZI: I settore 30€; II settore 25€
— Sogno di una notte di mezza estate (Teatro Verdi, 2-4 marzo 2018)
La celeberrima commedia di Shakespeare viene affidata al regista Massimiliano Bruno e ad un cast di notissimi attori, capitanati da un esilarante Puck- Paolo Ruffini, e viene riproposta in una nuova versione che punta a dar luce agli aspetti più grotteschi e anarchici dell’opera. Attingendo al mito, alla fiaba e alla quotidianità, la vicenda si snoda attorno agli affari amorosi di Ermia e Lisandro e di Elena e Demetrio, le cui avventure sentimentali diventano complicate a partire dall’entrata in scena di Oberon e di Titania, re e regina delle fate. Quest’ultimi, servendosi di un folletto di nome Puck, creano scompiglio tra gli amanti. Il tema principale della commedia è ancora una volta l’amore romantico, che viene sbeffeggiato, deriso, senza che per questo perda di significato. Sul palco incontriamo: Stefano Fresi, Giorgio Pasotti, Violante Placido e Paolo Ruffini.
ORARI: h 20.45; festivi h 16.45
PREZZI: I Platea 31€; II Platea 25€; Palchi I, II, III 25€; Palchi IV, V, VI 19€; Galleria 25€.
Alcuni consigli sugli spettacoli in cartellone dal 12 al 18 febbraio 2018
— Prigionia di Alekos (Teatro Niccolini, 10-18 febbraio 2018)
La vita, il carattere libertario e creativo di Alexandros Panagulis in “Prigionia di Alekos”, che racconta la sua lotta impari contro la dittatura dei colonnelli nella Grecia degli anni Settanta, per la regia di Giancarlo Cauteruccio. In scena la libertà di un solo individuo che può davvero inceppare il sistema facendo saltare le certezze di un regime totalitario per smascherarne le miserie. È questa volontà dell’immaginazione che l’opera di Sergio Casesi mette in evidenza, in uno spazio della fantasia, del sogno e della speranza. Sul palco troviamo: Fulvio Cauteruccio, Domenico Cucinotta, Roberto Visconti, Carlo Sciaccaluga e Francesco Argirò.
ORARI: feriali h 21.00; domenica h 16.45 – Riposo lunedì 12 febbraio
PREZZI: €14
— Human (Teatro Puccini, 16-17 febbraio 2018)
Dal tema delle migrazioni e dalla volontà di raccontarne l’Odissea ribaltata, prende avvio “Human”, che trae ispirazione dall’Eneide, il poema di Virgilio che celebra la nascita dell’impero romano da un popolo di profughi. In una lectio magistralis tenuta nell’aula magna dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, Marco Baliani è partito dal mito per interrogarsi e interrogarci sul senso profondo del migrare. Con lui sul palco Lella Costa e la reminescenza di un altro mito, ancora più folgorante nella sua valenza simbolica e profetica: Ero e Leandro, i due amanti che vivevano sulle rive opposte dell’Ellesponto. Al centro dello spettacolo si pone lo spaesamento comune, quell’andare incerto di tutti quanti gli human beings in questo tempo fuori squadra.
ORARI: h 21.00
PREZZI: I settore 25€; II settore 20€
— Jersey Boys (Teatro Verdi, 16-18 febbraio 2018)
Il pluripremiato musical campione di incassi a Broadway e nel West End di Londra, applaudito nei più importanti teatri italiani e al Folies Bergére di Parigi, approda anche a Firenze con la regia di Claudio Insegno e una produzione Teatro Nuovo di Milano. “Jersey Boys” è un singolare viaggio musicale tra i successi che hanno scalato le classifiche di tutto il mondo tra gli anni ’50 e gli anni ’70. Lo spettacolo racconta la vera storia dell’italo americano Frankie Valli e dei Four Season che, appena ventenni, scrissero le proprie canzoni inventando un sound unico vendendo oltre 175 milioni di dischi in tutto il mondo. A dare vita a una delle band più amate della storia della musica internazionale sono quattro eccellenze del musical italiano, capitanati da Alex Mastromarino e con lui sul palco incontriamo: Flavio Gismondi, Marco Stabile e Claudio Zanelli.
ORARI: feriali h 20.45; domenica h 16.45
PREZZI: I Platea 41€; II Platea 28,50€; Palchi I, II, III 36,50€; Palchi IV, V, VI 28,50€; Galleria 36,50€
Alcuni consigli sugli spettacoli in cartellone dal 5 all’11 febbraio 2018
— Vincent Van Gogh (Teatro della Pergola, 6-11 febbraio 2018)
Alessandro Preziosi è “Vincent Van Gogh”, nel primo testo scritto da Stefano Massini per la regia di Alessandro Maggi. La messinscena ha l’obiettivo di rappresentare il labile confine tra verità e finzione, tra follia e sanità, ponendo interrogativi sulla genesi e sul ruolo dell’arte, nonché della libertà individuale. Tutta la trama si dipana in un serrato dialogo tra Van Gogh, internato nel manicomio di Saint Paul de Manson, e suo fratello Theo, proponendo così un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma anche rivelandone uno stadio sommerso. Sulla scena troviamo il protagonista fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale, che si rassegna al suo disturbo. È nella stanza di un manicomio che ci appare nella devastante neutralità di un vuoto. Il suo si svela come un ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo e a quell’assenza di colore alla quale è costretto, e soprattutto al costante dubbio sull’esatta collocazione e consistenza della realtà.
DURATA: 1h e ’30, atto unico
ORARI: feriali h 20.45; domenica h 15.45. La recita di venerdì 9 febbraio è spostata a sabato 10 febbraio alle h 18.45
PREZZI: Platea 34€ – Palco 26€ – Galleria 18
— Dirty Dancing (Teatro Verdi, 8-11 febbraio 2018)
“Dirty Dancing” è la fedele trasposizione teatrale dell’omonimo film cult del 1987 che portò alla ribalta Patrick Swayze e Jennifer Grey. Una storia d’amore indimenticabile che racconta le vicende tra la giovane Baby e l’affascinante maestro di ballo Johnny, durante un’estate degli anni ’60 in un resort per le vacanze. Una passione narrata attraverso balli sensuali, coreografie leggendarie e canzoni amatissime, come l’indimenticabile “I’ve had the time of my life”, vincitrice del Premio Oscar come Miglior Canzone nel 1988. Nella versione riproposta dal regista Federico Bellone, le coreografie sono affidate alla londinese Gillian Bruce.
ORARI: feriali h 20.45; domenica h 16.45
PREZZI: I Platea 57,50€; II Platea 46€; III Platea 40,25€; Palchi I, II, III 40,25€; Palchi IV, V, VI 28,75€; Palchi IV, V, VI Ordine 23€; Galleria 28,75€.
— Il giocatore (Teatro Metastasio – Fabbricone, 8-11 febbraio 2018)
Gabriele Russo omaggia Fëdor Dostoevskij affrontando in teatro il tema del gioco d’azzardo. Lo fa con una delle opere di riferimento della narrativa russa, “Il Giocatore”, dove il gioco, appunto, non è solo l’oggetto centrale della pièce, ma è presente, in forma di metafora o di allusione, ovunque. È nelle relazioni ossessive tra i personaggi, nei continui rilanci a cui le circostanze li costringono, nelle vane speranze a cui sono aggrappati che li fanno stare sospesi. Così, inevitabilmente, si arriva alle analogie con l’oggi, con il ruolo che al gioco d’azzardo è stato assicurato dalla nostra società. Dunque, al principio abbiamo un uomo (Aleksej), che è soprattutto il ricordo di un uomo: ciò che resta di lui quando è posseduto da un vizio. Il vizio e l’uomo sono raccontati da un altro uomo (Dostoevskij), vittima della stessa schiavitù dalla quale riesce a liberarsi solo dopo averla prima vissuta e poi raccontata. Sul palco incontriamo: Daniele Russo, Marcello Romolo, Camilla Semino Favro, Paola Sambo, Alfredo Angelici, Martina Galletta, Alessio Piazza e Sebastiano Gavasso.
ORARI: Feriali ore 20.45; Sabato ore 19.30; Domenica ore 16.30
PREZZI: posto unico numerato 17€
— Sogno di una notte di mezza estate (Teatrodante Carlo Monni, 10 febbraio 2018)
(Data annullata dalla Produzione. Il Teatrodante sta lavorando per riuscire a programmare una nuova data dello spettacolo).
— Fine mese (Teatro Le Laudi, 10-11 febbraio 2018)
“Fine mese” è una commedia della drammaturga napoletana Paola Riccora, scritta nel 1937 su esplicita richiesta dell’attore Raffaele Viviani, che affronta il dramma della precarietà economica di molte famiglie che stentano ad arrivare alla fine del mese. Protagonista della pièce è Salvatore Castronuovo, impiegato di banca e padre affettuoso, pronto a sacrificare ogni cosa pur di garantire una vita modesta ma sicura alla sua famiglia e poter saldare i suoi debiti. Quando la figlia Mariella, ospite di una zia a Roma, accetta di sposare un giovane benestante, Salvatore è disposto a interrompere la sua parsimonia: ogni traccia di squallore e miseria deve sparire dalla casa di Napoli dove il promesso sposo verrà in visita. La Compagnia Futura Teatro diretta da Vincenzo De Caro inizia con questo lavoro un progetto triennale di omaggio alla commediografa napoletana Emilia Vaglio, alias Paola Riccora, con lo scopo di riportare alla luce l’opera di questa prolifica scrittrice. Sul palco incontriamo: Anna Collazzo, Luigi Fiorentino, Eleonora Cappelletti , Michele Cimmino, Patrizia Ficini, Fabrizio Pinzauti, Olivia Fontani, Tommaso Carli, Simone Margheri, Filippo Rak, Valerio Lombardi e la gentile partecipazione di Claudio Spaggiari.
ORARI: Sabato ore 21.00; Domenica ore 17.00
PREZZI: Intero €16; Ridotto € 14
Alcuni consigli sugli spettacoli in cartellone dal 1 al 4 febbraio 2018
— Uno zio Vanja (Teatro della Pergola, 1-4 febbraio 2018)
Il 26 ottobre del 1899 Anton Čechov rappresentò al Teatro d’Arte di Mosca Zio Vanja, oggi considerato uno dei drammi più importanti dello scrittore di Taganrog. Protagonista dei quattro atti originali è Ivan Petrovic Voiniskij, che per anni ha amministrato con scrupolo e abnegazione la tenuta della nipote Sonja versandone i redditi al cognato, il professor Serebrjakov, vedovo di sua sorella e padre di Sonja. Al centro dell’opera, nella versione attuale di Vinicio Marchioni, la malinconica tragedia delle occasioni mancate, delle aspirazioni deluse di un gruppo accomunato da legami di parentela o dal semplice caso, che parla molto e fa molto poco per sfuggire a una condizione di cui è insoddisfatto. Sul palco troviamo: Vinicio Marchioni, Francesco Montanari, Lorenzo Gioielli, Nina Torresi, Milena Mancini, Andrea Caimmi, Alessandra Costanzo e Nina Raia.
DURATA: Uno zio Vanja 2h e ’30, intervallo compreso
ORARI: feriali h 20,45; festivi h 15,45
PREZZI: Platea 34€ – Palco 26€ – Galleria 18€
— L’Arte del teatro (Teatro Metastasio – Fabbricone, 1-4 febbraio 2018)
Sul palcoscenico una presenza in ascolto, quella dell’interprete Paolo Musio, e due occhi che osservano: un cane, il migliore amico dell’uomo, quasi un superstite che in silenzio accompagna con il suo esserci quel bisogno di comunicare, di esistere. Questo l’incipit del lavoro di Pascal Rambert, che porta in scena “L’Arte del teatro”, con un fiume di parole che trascina la riflessione sull’arte dell’essere attore, trasformandosi in una vera e propria dichiarazione d’amore per questo mestiere.
ORARI: feriali h 20,45; sabato h 19,30; festivi h 16,30
PREZZI: posto unico non numerato 15€
— Sorry, Boys (Teatro di Rifredi, 1-3 febbraio 2018)
Tutto comincia come un pettegolezzo. Alla scuola superiore di Gloucester c’erano 18 ragazze incinte, e non per tutte sembrava essere stato un incidente. La storia, poi, è rimbalzata in città: alcune delle ragazze avrebbero pianificato insieme la loro gravidanza, come parte di un patto segreto, per allevare i bambini in una specie di comune femminile. Scoppia la tempesta mediatica e giornalisti, da ogni dove, invadono la cittadina nel tentativo di trovare una spiegazione per un accordo così sconvolgente. L’idea che sta alla base di “Sorry, boys”, di e con Marta Cuscunà, è che la contestualità tra il patto delle ragazze e la marcia degli uomini non siano stati solo una coincidenza, ma che tutto ciò abbia a che fare con il modello di mascolinità che la società impone agli uomini. In scena due schiere di teste mozze – gli adulti da una parte, i giovani maschi dall’altra – che cercano di capire le ragioni del patto di maternità tra adolescenti, ma si ritrovano con le spalle al muro.
ORARI: h 21,00
PREZZI: Intero € 16; Ridotto € 14
— Io, mia moglie e il miracolo (Teatro Florida, 2-3 febbraio 2018)
“Io, mia moglie e il miracolo” è il racconto tratteggiato di un paese senza luogo e di relazioni che hanno perso l’equilibrio, il tutto diretto da Gianni Vastarella. In questa realtà si parte dalla storia di una famiglia: un marito, sua moglie e la figlia, che forse è stata reclutata dalla Scuola Moderna per far parte di un nuovo progetto educativo, l’orario prolungato senza fine. A sconvolgere famiglia e paese, arriva un guaritore che non professa nessuna religione ma che ha il dono di riportare in vita oggetti e persone. Anche quando nessuno, apparentemente, sembra essere morto. Sul palco troviamo: Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Gabriele Guerra, Valeria Pollice, Emanuele Valenti e Gianni Vastarella.
ORARI: h 21,00
PREZZI: Intero €15; Ridotto € 12
— Oh Dio mio – Processo a Pinocchio (Teatro di Cestello, 2 e 3-4 febbraio 2018)
Una psicoterapeuta, madre single di un bambino autistico, riceve un giorno la visita inaspettata di un avventore sconosciuto, disperato e con un urgente bisogno di aiuto, il suo nome è Dio. Così la nostra dottoressa si confronta col suo nuovo paziente, depresso e sofferente, pronto a distruggere per disperazione tutto il suo stesso creato. Il lavoro di Anat Gov per la regia di Daniele Favilli, “Oh Dio mio”, è una commedia che pone interessanti domande sulla natura della divinità e il rapporto con le sue creature predilette, ovvero noi esseri umani. Riuscirà la donna nel tempo di una sola seduta a placare il dolore e lo sconforto Divino?
Restando in tema di psicoterapia, lo spettacolo “Processo a Pinocchio” di Andrea Palotto, indaga invece l’uccisione dello psicoterapeuta Salvatore Grillo. Pino, accanto al corpo della vittima con in mano l’arma del delitto, sembra la risposta più ovvia, ma il presunto colpevole, che non tiene a freno le sue bugie, ha una moglie, che non tiene a freno la sua lingua, un’amante che non tiene a freno le sue voglie, e una mamma invadente che non tiene a freno la sua pazienza. Un viaggio dentro e fuori dal tunnel della realtà per cercare, fra le tante psicosi, un movente. Sul palco incontriamo: Nadia Straccia, Silvia Di Stefano, Angela Pascucci, Alessandro Arcodia, e al pianoforte Carlo Valente.
ORARI: Feriali e prefestivi ore 20.45; Domenica e festivi ore 16.45
PREZZI: Intero €15; Ridotto € 13
— Gene Gnocchi, Il procacciatore (Teatro Puccini, 2 febbraio 2018)
Cosa ci fa Gene Gnocchi con un trolley, un liquidator e un panino al cotto? Sta forse per abbandonare il mondo dello spettacolo e aprire un negozio di souvenir pakistani? Dopo lunghi anni di ricerche nei suoi laboratuàr è riuscito a individuare l’unica via di salvezza che ci rimane in questo momento contorto: perseguire in modo sistematico la deficienza. Ecco perché sta viaggiando nel mondo per portare questa ricetta miracolosa a domicilio con una conferenza pagata un filo meno di quelle di Obama, ma che in compenso lascia con l’amaro in bocca e una domanda sulla punta delle labbra. A un certo punto, infatti, accade un grave imprevisto, perché la App che gestisce la slide del suo programma, inizia a mostrare al pubblico tutti i messaggi privati che arrivano al conferenziere. Si creano così una serie di sfortunati eventi che costringono Gene a cercare di portare a termine la conferenza e contemporaneamente a risolvere situazioni private sempre più compromettenti.
ORARI: venerdì 2 febbraio h 21,00
PREZZI: I settore 22€; II settore 18€
— Al cavallino bianco (Teatro Verdi, 4 febbraio 2018)
La scena è ambientata a San Wolfango, nel Salzkammergut, dove la bella vedova Gioseffa, innamorata dell’avvocato Bellati, è proprietaria dell’hotel “Al Cavallino bianco” e continua a licenziare camerieri perché innamorati di lei. Leopoldo, anch’esso un dipendente e anch’esso innamorato di Gioseffa, deve attendere tempi migliori per poter confessare il suo amore. Ma arriva nell’hotel il buffo e ricco industriale Pesamenole, accompagnato dalla figlia Ottilia, che per faccende di lavoro è in causa con un suo concorrente, tra l’altro difeso dall’avvocato Bellati. La Compagnia italiana di Operette ritorna a Firenze con le musiche di Ralph Benatzky e Robert Stolz, per la regia di Gianfranco Vergoni, in una dimensione onirica per avvicinarci ad un genere la cui classicità e comicità sono ormai note.
ORARI: domenica 4 febbraio h 16,45
PREZZI: I Platea 31€;II Platea 25€; Palchi I, II, III 25€; Palchi IV, V, VI 19€